domenica 17 gennaio 2016

DORMONO SULLA COLLINA by Giacomo Di Girolamo RECENSIONE

Buonasera, scusate per l'assenza ma ho avuto un black-out in ambito letture. Ho riletto alcuni dei migliori del 2015 ma cercavo un libro e... l'ho trovato! L'ho letto in due giorni, e da domani tutto ritorna alla normalità con le nostre rubriche! Promesso.


Sono rimasta indietro con le recensioni... Sorry. Adesso invece mi permetto di parlarvi di un libro che tutti dovrebbero leggere e che pochi potranno comprendere fino in fondo. Un libro all'apparenza semplice (MAI credere, però, che possa essere banale), ma con mille sfaccettature da interpretare. Sto parlando di un libro che mi è stato presentato Venerdì scorso, in un'aula del Tribunale di Firenze, dall'autore: Giacomo Di Girolamo. Un uomo alla mano, sagace e molto diretto. E' riuscito a incantarmi per due ore, senza che mi accorgessi del tempo che passava. Questo libro l'ho letto per mia volontà, benché l'esperienza l'abbia vissuta in un ambito scolastico. Faremo dei lavori su questo libro, ma mi pareva di tradirlo a trattarlo come una qualsiasi studentessa della mia classe senza un minimo di entusiasmo. Quando sono arrivata davanti all'autore inspiegabilmente tutto ciò che avrei voluto dirgli è svanito, puff, in una nuvoletta di voci e suoni, anche se è riuscito a strapparmi un sorriso per la dedica alla IIIB. Insomma vi ho annoiato? Parliamo del libro,... DORMONO SULLA COLLINA 1969-2014.









TITOLO: DORMONO SULLA COLLINA 1969-2014
AUTORE: Giacomo Di Girolamo
SERIE:
 

GENERE: Saggio
CASA EDITRICE: ilSaggiatore
DATA USCITA: 4 Settembre 2014
PAGINE: 1263
PREZZO:  10,99 € kindle // 20,40 € flessibile // 24,00 € rigida




SINOSSI:


Questo libro si pone un obiettivo smisurato: il nostro paese raccontato da chi dorme, e sempre dormirà, sulla collina. Siamo di fronte alla Spoon River d'Italia. Il paese lo raccontano loro: gli uomini che sono passati di qui, quelli che hanno fatto la storia oppure che l'hanno subita. Gli uomini che tutto sapevano e nulla rivelarono. Gli uomini che nulla sapevano e tutto rivelarono. Uomini magniloquenti, uomini magnifici, uomini miserabili. Uomini piccoli e piccoli uomini. Volti imperiosi e notissimi, volti arcaici, che hanno fatto un qualche frammento di storia, anche se nessuno lo sa. Sono le loro voci a fare la storia. Dov'è Pino Pinelli, l'uomo che non voleva volare? Dov'è il poeta, Giuseppe Ungaretti? S'illumina ancora di immenso? Dove sono Anna Magnani, quelli di Piazza della Loggia, le vittime del terremoto dell'Aquila? Dove il piccolo Samuele di Cogne, dove Marco Pantani, dove Giulio Andreotti? Il generale Dalla Chiesa? Dormono, dormono sulla collina. E non solo loro. Programmi televisivi, bombe che esplodono, decreti legge. Anche gli oggetti. Gli oggetti sono così silenziosi, ma sanno tutto di noi, e fanno la storia. Anche loro: dormono sulla collina. Non è infatti un caso che la prima "voce" di questo coro non sia umana: a parlare è la Bomba di Piazza Fontana. È uno degli innumerevoli inizi italiani e a cantarlo è un ordigno capace di segnare l'immaginario di quell'Italia che possiamo in modo equivoco definire "contemporanea".





INFO AUTORE

Giacomo Di Girolamo
è un giornalista che vive a Marsala. Collabora con la Repubblica e Il Sole 24 ore. Nel 2014 ha vinto il Premiolino, importante premio giornalistico italiano. Le sue opere pubblicate ricordiamo L'Invisibile e Cosa Grigia.
RECENSIONI
5.0 su 5 stelle
Monumentale

Di Mauro Angelo il 4 marzo 2015
Monumentale nelle dimensioni, nelle intenzioni e nei contenuti. Quaranta e più anni di storia italiana, di violenza e poesia. Opera difficile da descrivere: ha del romanzo, della ricerca storica, dell'orazione civile. Non dà risposte. Provoca interrogativi. Grande libro.

5.0 su 5 stelle
La storia come vorrei che fosse raccontata
Di Antonio Tabarelli il 14 settembre 2015
Questo libro, acquistato per occasione (offerta lampo kindle) è stato uno di migliori acquisti fatti da anni nel campo ebook. Il testo, poderoso, è una sorta di Antologia di Spoon River d'Italia; un viaggio nelle vite non solo delle persone che hanno partecipato da protagonisti nella storia del nostro paese ma anche dei perdenti, dei passanti.

Un testo che tutti, specialmente chi non ha vissuto da adulto gli anni 70-80, dovrebbero tenere sul comodino. Meraviglioso e dolente.
5.0 su 5 stelle
lo consiglio!!
Di marieclaire il 2 febbraio 2015


un libro che mi è piaciuto molto. che entra nella storia dell'Italia dall'anno della mia nascita (e questo mi ha fatto molta impressione) fino ad oggi. piccole e grandi icone di personaggi che hanno fatto la storia, nel bene e nel male. si capiscono tante cose. lo consiglio assolutamente!

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Arriviamo al punto.

Aldilà del contorno che ho vissuto durante la presentazione, compito svolto egregiamente dai miei ignoranti coetanei, sono rimasta soddisfatta.

Soddisfatta perchè venerdì ho trovato almeno una risposta ai miei quesiti.
Cosa voglio fare nella vita? In quelle due ore più leggevo la frase 'LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI'. con le parole di un giornalista che ha sempre cercato di renderla vera agli occhi dell'opinione pubblica, più mi convincevo che sarebbe stata la mia strada.

Il periodo non è dei migliori, e si riflette sulle letture che scelgo. Letture che dal mio attuale stato d'animo non trovano fine. Una cosa di cui mi rattristo molto, perchè senza libri io non resisto. Diventa un bisogno impellente, qualcosa che non posso controllare, che anche se sono disperata e alla ricerca di nuove storie in cui affondare i denti mi ritrovo a leggere libri già letti e riletti.

E invece TADANNN, eccolo qui. Un libro che mi ha conquistato fin dal titolo.

'Dormono sulla collina' è anche il titolo di un'opera poetica di Edgar Lee Masters, che lessi un giorno per caso, titolo che poi anche Fabrizio De André ha ripreso per un famoso successo del 1971.

L'opera di cui vi parlo io è la Spoon River italiana, quel paese che oltre alla bella facciata per non sfigurare davanti alle grandi potenze come USA e UE, nasconde ben bene la verità di molti fatti di cronaca e non.

Le pagine scorrono che è una meraviglia, perchè sono i personaggi che l'autore inserisce a parlare, a raccontare della loro morte o della loro vita.

Persone o cose, o canzoni o azioni realmente accadute.

E c'è chi si pente e chi rimane della propria convinzione, chi ricorda e chi ha dimenticato.

In questo libro si incontrano l'Italia malsana, fatta di morti, attacchi, bombe (Sorelle d'Italia), cadaveri trucidati... ma anche quell'Italia che tutti conoscono, quella della Ferrari, di Mike Buongiorno e di Rita Levi Montalcino.
L'Italia insomma.

Un paese che accoglie e disprezza, un paese che conta tanti dormienti.

Dormono sulla collina, i morti ma anche chi non riesce a scrollarsi dei pregiudizi, delle aspettative e rimangono in quel limbo offuscato, ma loro attenzione sono i vivi e camminano tra di noi.

Non deve essere un libro promemoria contro la mafia, la malavita e i delinquenti, ma un promemoria sulla vita. Su chi siamo NOI, oggi che respiriamo, sorridiamo e piangiamo.

Ho finalmente trovato il libro che mi ha sbloccato dall'impasse. Un libro che non mente e non si dimentica, di nessuno. Tutti siamo degni di attenzione, la nostra vita non deve passare in osservato, ma credo che l'autore sia stato fantastico nell'inserire personaggi meno noti, ma non rammaricatevi se qualcuno di caro a voi non viene menzionato, in fondo sono già più di mille pagine.

Questo libro mi ha fatto ridere, piangere, sorridere sotto i baffi e riflettere. Un libro che smuove l'impasse creato dal XXI secolo.

Non metto nessuna citazione perchè o direi troppo poco o direi troppo, quindi per evitare la gaffe vi consiglio A VOI di leggerlo e darmi un'opinione.

Non lo prendete a cuor leggero ma nemmeno non fatevi intimidire dallo spessore.

Le cose che avrei voluto dire sarebbero state tante, dal disgusto provato mentre ascoltavo rapita la presentazione e persone intorno a me, giovani come me che ridevano, cantavano e si facevano selfie senza aver rispetto per nessuno, fino a parlarvi dall'immensa gioia per aver deciso di prendere la SITA quel giorno per recarmi al Tribunale.


Con ciò Buonanotte a domani, Vidhya.



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