Stamattina,
mentre prendevo l'autobus ho guardato il cielo e mi sono
detta:”Scrivo qualcosa sul cielo, per la mia rubrica”. Sono
passate due ore e ho partecipato ad un progetto per la salvaguardia
del Patrimonio Mondiale, grazie all'UNESCO e ho cambiato idea, e
vi
volevo parlare dell'importanza della cultura, in Italia e nel mondo.
E poi come se entrambe le idee non fossero abbastanza spulciando per
i social ho visto un video per caso. Ritraeva un uomo che suonava, un
uomo in cui si leggeva l'emozione, la meraviglia, la gioia nel
premere dei tasti in una tastiera infinita. Ho pensato a Novecento,
il pianista che visse sul Virginia per oltre trent'anni. Sì, proprio
quello, La Leggenda del Pianista sull'Oceano, il mio film preferito.
Cosa assurda visto che io non so suonare alcun strumento, giuro. Ci
ho provato quando avevo 11 anni ma era meglio che suonassero senza di
me i miei compagni.
In
quell'uomo ho visto la stessa passione e gratitudine. La musica
fluiva nell'aria e tutto si era immobilizzato.
Ho
letto dopo a fianco che si trattava di Ezio Bosso, ieri sera sul
palco dell'Ariston a Sanremo che suonava 'Following the bird'. Non
sono una fan della tv, quel genere di televisione. Ho rinunciato a
Sanremo da tempo, ma dopo 4 anni mi sono pentita di non averlo visto.
Non ho pensato alla sua condizione, alla sua fama e all'immenso
pubblico presente e a casa. Ho pensato: lui ama la musica come
chiunque altro ma nessuno è sintonia con lei come lui.
Nessun commento:
Posta un commento