sabato 17 novembre 2018

Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald, RECENSIONE


Queste parole arrivano direttamente da ieri sera, accoccolata sul divano pronta per andare a letto. In soldoni penso che questo film sia di raccordo tra il primo, in cui viene annunciata la catastrofe e un seguito, in cui si svilupperà tale. 

Momenti lenti e inutili, momenti invece avvincenti – se piace il genere.
Interpretazioni nella media, niente da Oscar.

Devo avvertire che ci saranno SPOILER!
 







Ah, erano anni che non mi trovavo in una fredda notte di novembre a scrivere la recensione di un film …
Milioni di pensieri si annidano in me.

-         Beh sono una persona estremamente logorroica e confusa, mi scuso in anticipo per eventuali piste interrotte, congetture complottiste o altro che vada oltre l'argomento trattato. –

Avevo grandi aspettative per questo film … e non sono state del tutto soddisfatte.

Il titolo questa volta non è azzeccato ma si sa, hanno creato questo prequel e dovevano seguire la linea del primo, appunto gli Animali Fantastici



Purtroppo poi – È una mia personale teoria, dove non ci sono interviste o risposte dell’autrice J.k Rowling, in merito – dovevano continuare con qualcosa che potesse essere legato alla suddetta. 

In fin dei conti, lei ha creato quel libricino illustrato per bambini, per arricchire il mondo magico di Harry Potter.

Superato il dilemma del titolo, procediamo.
Scommetto che vi starete chiedendo perché tante aspettative. Risiede semplicemente nella curiosità di scoprire qualcosa in più di Grindelwald. Si proprio lui. 


Ammettetelo, chiunque abbia letto I Doni della Morte si è mangiato le unghie per scoprire qualcosa in più sull'ambiguo legame che lo collegava ad Albus Silente. In quel frangente, ci siamo sentiti traditi, proprio come Harry. 

Silente aveva un grande amico, forse un fratello. Un legame per la vita con qualcuno che lo aveva saputo capire, ascoltare e risollevare. Se ricordiamo bene Albus stava cercando di non affogare nel suo dramma familiare. Gellert e Albus avevano progetti insieme. E tutto poi si interrompe per seguire le vicende del maghetto con la saetta in testa.



E quei mille quesiti che sono rimasti? Come facevano ad essere così legati? Come arrivano a scontrarsi? E la Bacchetta di Sambuco?
Dato che sono una persona cervellotica, io me li sono sempre fatti. Bene eccoci qui. Eravamo rimasti con il fiato sospeso con la comparizione di un inquietante Johnny Depp, bianco albino e con un’iride di ghiaccio, incatenato dagli Auror nella stazione della Metro newyorchese. E adesso?


Già l’inizio promette bene. 


E chi malato come me che alla vista di un cattivo che vince gioisce, sarà lieto per le sorti di un Grindelwald (all'apparenza stordito – ma che rinsavisce m a g i c a m e n t e per prendere in mano la situazione). Come a dire ‘D’ora in poi sarà la mia storia, il mio film’.
La narrazione di ciascuna scena ve la risparmio qui, per gustarla sul grande schermo…


Depp per me è superbo.


Cioè io adoro Depp – e voglio precisare il Johnny attore, come artista. Il Johnny persona non lo conosco – nulla ha a che fare con la magistrale interpretazione di un uomo che consunto dal potere e convinto di agire “per il bene superiore", dentro di sé porta un rancore e un odio che oserei definire passionale.

Detto ciò, dopo aver abilmente elogiato Gellert in tutti i suoi sguardi, i suoi sorrisi sornioni e le sue promesse passiamo al resto. Preciso solo che abbiamo un assaggio – troppo veloce – di Gellert giovanissimo interpretato, come ricorderete da Jamie Campbell Bower.

Su questo capitolo ci scriverò un intero altro post.

Le vicende come prevedibile parlano anche di Newt, ragazzo introverso senza fama di gloria che fa quello che è giusto. Nel suo molliccio vedremo una scrivania … curioso. 
Lui ama le sue creature perché non le vede diverse ma solo amiche. Semplice.

“Non esistono creature strane, solo persone 
miopi”






Lui vede il buono. Lo dice un personaggio che a mio parere troppo poco comparso e sfruttato: Leta Lestrange. Cognome familiare? 

Sicuramente, ma qui si parla di avi dei nostri Lestrange. Leta ha una storia particolare ma molto simile ad ognuna di noi. Sempre alla ricerca di una casa, di un amore e con un grosso peso sul cuore. Ma riuscirà ad amare, fino alla fine. Bella come un fiore esotico.

“Non c’è mostro che tu non sappia amare”.


Vediamo un Newt talvolta impacciato perché messo di fronte ai suoi più grandi rimpianti: Tina e Suo fratello Theseus. 
Farà pace con entrambi.

Jacob e Queenie? Un colpo al cuore. Dico solo questo. Capirete perché…


Chi mi manca all'appello… ma certo. Su quel cornicione parigino, nel suo cappotto e con il suo Borsalino grigio chi può scordarsi di Albus Silente giovane – un Jude Law assolutamente irresistibile -? Avremo un assaggio del suo riflesso nello specchio delle EMARB…

Ah compare la Mcgranitt.

Sembra di essere tornati a casa.


Il protagonista però secondo me è lui: Credence. Ragazzo complessato ma che alla fine chiunque di noi capisce. Vuole sapere chi è. Ha solo un demone dentro di sé che si scatena per un taglietto. E il fatto che Ezra Miller sembri uno psicopatico per la maggior parte del tempo gli dona carattere.

La domanda cruciale è: come fa Nagini ad essere così bella??? E sì, è la Nagini di Voldemort. Sicuro.



Film avvincente, con tanta suspense e tanti colpi di scena. Colori e animazioni fantastiche.

Conosceremo un simpatico Nic
holas Flamel 

Qualche animale fantastico c’è, ma niente di più …

Si sente che manca qualcosa … manca lo scontro. Ma credo che avremo pane per i nostri denti per vedere meglio Albus e Gellert. Promette bene.




Nessun commento:

Posta un commento