Agli
occhi degli altri era diventata invisibile. Le persone le passavano
accanto, mentre rincorrevano il tempo e non si accorgevano che le
andavano addosso. Magari era pure immateriale. Chissà. Il
rammarico
più grande era quello di non poter agire contro l'ignoranza, che
ormai era diventata sovrana. Anche nella sua classe, i compagni erano
persone con polmoni per respirare, labbra per fumare e non per
baciare, parole per infierire e non per amare. Non erano interessati
a nessun tipo di attività alternativa, rifiutavano chi non era della
'élite' e non si pentivano a ferire gli altri. Povera sciocca, chi
era lei per cambiare le carte in tavola. Aveva ancora speranza e
stava tranquilla. La speranza è docile, la si può addomesticare. La
rabbia è cieca, uccide e fende. Quella sarebbe stata peggio, per la
ragazza invisibile.
Vidhya Meoni
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