Giusy BelloneAndrà meglio.Me lo ripeto ogni giorno.
Me lo ripeto quando sono felice, perché giorno dopo giorno andrà sempre meglio, sarà sempre tutto una salita; me lo ripeto quando il mio umore comincia ad incrinarsi, perché con il passare della giornata andrà meglio; me lo ripeto quando sprofondo nell'abisso nero della mia mente, perché tanto domani andrà meglio. Me lo ripeto quando rido, quando piango, quando sono incazzata, quando litigo con qualcuno a cui tengo: in un modo in un altro andrà meglio. Perché la vita è fatta così. Ci innalza al cielo e ci butta a terra, e la cosa più coraggiosa è riuscire a rialzarsi, rendendosi conto di quanto bello sia quando ‘va meglio’.Mi sono sentita in un sacco di modi in un sacco di situazioni, senza mai riuscire a mettere in pratica la frase ‘andrà meglio’. Mi sono sentita male fisicamente, psicologicamente. Ho odiato me stessa, ho pregato e perdonato persone
purchè restassero. Ho fatto da appoggio a qualcuno che non voleva appoggio. Ho amato persone che non volevano essere amate. Ho pianto dal ridere e ho riso dal pianto. Mi sono sentita gioiosa, quasi felice. Ma il tutto si fermava lì: ero felice, ero triste, ero disperata, ero una stupida ma non ero mai speranzosa, non per me stessa.
Per me non esisteva la frase magica ‘andrà meglio’, se esisteva, non aveva importanza per me. Perché ero triste e disperata e una stupida e poteva andare meglio ma non volevo che andasse meglio. E’ quello il punto. Non volerlo. Soffrivo perché odiavo il mio corpo? Tutti i modi per far sì che andasse meglio li allontanavo da me. Soffrivo per le persone che andavano via della mia vita? Non andavo avanti. Ero felice? Okay, ero felice e basta. Il problema era che mi ci tuffavo nel dolore o nella gioia e avevo i paraocchi. Non riuscivo a capire che poteva andare meglio. Anche nella gioia.Poi un giorno ho aperto gli occhi.
Dopo aver sofferto molto e aver ripetuto infinitamente ‘andrà meglio’ senza volerlo davvero, qualcosa è andato davvero meglio. Dio, il karma, il destino. O forse io. Non lo so. Ma magicamente un giorno ho detto basta. Ho detto basta vivere come se un giorno mi capita una cosa bella e l’altro brutta senza poter far niente.Ho iniziato a lottare per me, per i miei sogni, per le mie aspettative. Per tutto ciò che avevo sempre desiderato e avevo avuto paura di realizzare. Per far sì che andasse meglio. Ho lottato con le unghie, con i denti, con l’amore, la passione e tutto ciò che serve davvero per arrivare in alto.E’ stata dura, ma ce l’ho fatta.Una mattina mi sono svegliata e incredula, avevo realizzato il mio primo sogno.E’ stato lì, con la felicità e la determinazione dentro me, a dire per la prima volta, con tutta la volontà del mondo ‘andrà meglio’, ed è andata meglio.La seconda volta mi sono alzata e un altro sogno si era realizzato, addirittura anche un altro, nella stessa giornata. Ed io felice, mi ripetevo ‘andrà meglio, andrà meglio’. Ed è andata davvero tutto in salita. E’andata sempre meglio.Poi un giorno mi sono svegliata e sono stata delusa, sono stata illusa, mi sono sentita di cattivo umore, antipatica, aggressiva. Mi sono ripetuta ‘andrà meglio’, senza farmi sopraffare dal dolore e poi, è andata meglio.Perché è questo il punto centrale delle nostre vite: la nostra volontà, il bene che dobbiamo volere a noi stessi.Provateci, non costa nulla. Mal che vada, ANDRÀ MEGLIO.
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Ed ecco il primo elaborato di una persona carissima. Vi consiglio di leggere, è davvero molto bello.
Per info della rubrica: THURSDAY ... OF WORDS
Bellissimo...♡♡♡
RispondiEliminaIn questa frase mi sono rivista :-)
Mi sono sentita male fisicamente, psicologicamente. Ho odiato me stessa, ho pregato e perdonato persone purchè restassero. Ho fatto da appoggio a qualcuno che non voleva appoggio. Ho amato persone che non volevano essere amate. Ho pianto dal ridere e ho riso dal pianto.
Credo che le sue parole siano arrivate dritte nel profondo, sono parole vere e sentite quindi ancor più reali....
EliminaWow, toccante. Molto. Complimenti alla scrittrice. Ma fa parte di un suo libro?
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