giovedì 8 ottobre 2015

THURSDAY... OF WORDS: Il cambiamento di Vidhya Meoni

Rieccoci a Giovedì, come passa il tempo. Se mi guardo allo specchio trovo i segni della vecchiaia che si fanno largo nel mio volto... ma soprassediamo.
Oggi vi propongo un testo, che mi era venuto in mente tempo fa... spero lo apprezziate.


Il Cambiamento


Stavo guardando fuori il cielo. Era Bellissimo. Anzi meraviglioso; non mi era mai capitato prima, di fermarmi a guardare le sfumature che sprigionano le nuvole, come se fossero colori che inzuppano la tela. Adam doveva arrivare a momenti. Adam conosceva tutto di me, o perlomeno ciò che io intendevo per tutto e che volevo rivelare. Anzi, a dirla tutta, nessuno era a conoscenza del mio lato artistico, che prendeva il sopravvento in giornate come quella. Una giornata all'apparenza identica alle altre ma che grazie ad un insignificante dettaglio si trasformava in perfetta. 
C'era il cielo, così immenso, così eterno che faceva paura. Lui sapeva. Lui sì, che sapeva davvero tutto. Lui non aveva segreti con nessuno e nessuno gliene avrebbe nascosto alcuno. Sono stata sempre una ragazza di poche pretese, nascosta nell'ombra, in attesa. Di cosa mi chiedereste. Beh, a dir la verità ero in attesa da tempo ma non sapevo il motivo. Sentivo che mi mancava qualcosa. Affetto? No, ne ero sommersa. Mia nonna Pina mi soffocava quasi, e una volta uscita da casa avevo Adam. Felicità? Non mi lamento, ci sono momenti che stavo davvero bene e tutto girava al meglio. Tempo? Sì, ma a chi non mancava. Diavolo, nel XXI secolo c'è chi lo rincorre senza mai raggiungerlo, chi invece ne spende senza remore e chi se lo fa sfuggire. Ho sempre cercato di non sprecarne nemmeno un atomo. Allora cosa mi mancava e di cui sentivo il bisogno? Venni distratta dal suono del clacson. Il mio premuroso fidanzato era arrivato. Scrissi un biglietto a mia nonna, in modo che non si preoccupasse e scesi. Lui era lì, perfetto come sempre. Con la sua maglia stropicciata e i suoi jeans a vita bassa mostravano una striscia di pelle che faceva fare la capriole al mio stomaco. Il suo sguardo ancora addormentato mi perforava, i suoi occhi color ghiaccio riflettevano il mondo, mondo che non lo accettava con così tanta disinvoltura. Il mondo lo giudicava un cattivo ragazzo per via dei suoi piercing. al sopracciglio e l'anello al labbro. Beh io lo amavo anche per quelli. Oppure il mondo non lo prendeva in considerazione per via dei suoi tatuaggi vistosi. Io adoravo passare ore a tracciarne il contorno. In quel momento capii cosa mi mancava e che aspettavo: Speranza.Speranza sotto tutti i punti di vista, speranza in un futuro che avessi deciso io e non un corso all'università, un futuro in cui non ci fossero l'ipocrisia marchiata a fuoco. Volevo speranza. Decisi in quel momento che le cose sarebbero cambiate, almeno per me.
Vidhya Meoni




Bene, non posso dire di essere soddisfattissima, issima, issima, perchè è stata scritta di getto, ma può dare un'impressione di quello che una ragazza qualunque può pensare al giorno d'oggi? Sì o no? Scrivetemi e fatemelo sapere!


Per info della rubrica: THURSDAY ... OF WORDS


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