mercoledì 30 dicembre 2015

SEI IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE by Amy Harmon RECENSIONE



E' arrivato il momento che tanto aspettavo: recensire se non IL PIÙ BELLO uno dei più bei libri letti durante quest'anno. Sto parlando dello stand alone SEI IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE di Amy Harmon, scrittrice che personalmente adoro. Il titolo originale rende molto di più: Making Faces. Siete pronti a conoscere Ambrose Young??






TITOLO: SEI IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE, Making Faces
AUTORE: Amy Harmon
SERIE:
 

GENERE: Romance
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
DATA USCITA: 19 febbraio 2015
PAGINE: 351
PREZZO:  4,99 € kindle // € flessibile // 8,42 € rigida


SINOSSI:

Solo l'amore può


Dall'autrice del bestseller
 I cento colori del blu


Un romanzo toccante e romantico

Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere…
Ma la vita a volte prende pieghe inattese. Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e profondamente ferito nell’anima. Fern riuscirà ad amarlo anche se non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà curarlo e ridargli la fiducia in sé? Versione moderna de La bella e la bestia, il nuovo romanzo di Amy Harmon – dopo il grande successo di I cento colori del blu – ci dimostra che in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e che solo l’amore può essere capace di farle andare d’accordo. 
«Ho sempre avuto paura di andare all’inferno. Ma, adesso che sono qui, l’inferno non mi sembra poi tanto male.»
Hanno scritto dei libri di Amy Harmon:
«Le sue storie sono sempre emozionanti e commoventi e i suoi libri sono romanzi da non perdere.»
USA Today

«A volte capita di leggere una storia che ci travolge come un treno merci. Questo è proprio quel genere di libro.»

INFO AUTORE

Amy Harmon
Statunitense, è autrice di I cento colori del blu, che ha scalato le classifiche del «New York Times», e di altri cinque libri, tutti dei bestseller, tra cui Sei il mio sole anche di notte.


RECENSIONI
Di Marilisa 62 il 29 marzo 2015
SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

Se lo incominci non riesci a smettere di leggerlo fino alla fine. Assolutamente inaspettato. Non pensate sia un romanzetto romance leggero perchè rimarreste deluse, questo è un romanzo dove l'Amore non è solo quello romantico ma è l'Amore per la vita, dove si raccontano storie di personaggi che non si arrendono agli eventi ma che affrontano difficoltà enormi con lo spirito necessario per entrare "in battaglia" (citazione che capirete se lo leggerete). L'autrice ti trasporta nel cuore dei suoi protagonisti e ti fa attraversare il mondo di superficie, quello delle apparenze, per introdurti nella Vita Vera, quella dove l'importante è quello che si è veramente, non l'involucro. Davvero profondo e molto educativo, lo farò leggere alle mie ragazzine. E' auto conclusivo e si meriterebbe forse più di 5 stelline!!! Molto valida anche la traduzione.
Insomma DA NON PERDERE !
Di Dona il 8 aprile 2015
SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

E’ un romanzo carino, diverso dal solito, che tocca temi forti e attuali. Delicata la storia d’amore tra la dolce e premurosa Fern e Ambrose, il gigante buono che lascia il suo bell’aspetto - ma soprattutto l’anima - in Iraq, dove perde gli amici d’infanzia più cari. Straordinario il personaggio di Bailey che affronta con determinazione la grave disabilità che lo costringe sulla sedia a rotelle e che insegna a chi legge come sorridere della morte e come essere eroi anche solo affrontando la vita quotidiana.


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Come avrete potuto capire dalle recensioni postate credo vi siate fatte un'idea.

Beh la mia è totalmente diversa.

Io sono sicura di aver amato questo romanzo per molto tempo anche dopo aver chiuso le pagine. Anzi, tutt'ora vive in me.

Ambrose e Fern sono personaggi indimenticabili e se non sono i loro nomi sono le loro storie che si intrecciano, si fondono insieme per creare un forte e duraturo legame. L'amore. Il Vero Amore, l'amore per la vita. Non la vita facile che ci descrivono gli altri Romance in cui qualche gesto estremo risana le ferite. No, Amy Harmon, simile a Colleen Hoover, ti catapulta nel mondo dei protagonisti.

«Fern, cos’è questo?», sussurrò, mostrandole la poesia.
Lei la guardò nervosa, a disagio, sul viso un’espressione agitata.
«L’ho scritta io. Tanto tempo fa».
«Quando?»
«Dopo il ballo. Ricordi quella sera? Ero lì con Bailey. Ha chiesto a tutti voi di ballare con me. È
stato uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita, ma l’aveva fatto armato delle migliori
intenzioni». Un sorriso incerto le incurvò gli angoli della bocca.
Ambrose se ne ricordava. Fern era molto carina – quasi bellissima – e lui si era sentito confuso.
Non l’aveva invitata a ballare. Si era rifiutato di farlo. Quando Bailey glielo aveva chiesto, aveva
girato i tacchi ed era andato via.
«Ti ho ferita, vero?».
Lei scrollò le spalle magre e sorrise, ma era un’espressione troppo incerta, e aveva gli occhi
lucidi. Erano passati più di tre anni, eppure era evidente che il ricordo la facesse soffrire.
«Ti ho ferita», ripeté, la voce rotta dal rimorso e dal pentimento.
Lei gli accarezzò la guancia coperta di cicatrici. «È solo che non mi vedevi, tutto qui».
«Ero così cieco, allora». Le scostò un ricciolo che si era attaccato alla fronte.
«A dire il vero… è adesso che sei cieco», scherzò piano lei, cercando di allentare la tensione con
una battuta. «Forse è per questo che ora ti piaccio».
Aveva ragione. Era cieco, almeno in parte, ma nonostante questo, e forse proprio per questo,
vedeva le cose con più chiarezza che mai.

La ricerca del posto nel mondo, il proprio posto, conquistato con fatica e duro lavoro, con il sudore che imperla il viso.
Il posto di Ambrose, come di Fern e come di Bailey.

Non è un romance banale e superficiale. Anzi, mi scuso per le ripetizioni ma le parole a volte non sono sufficienti per descrivere qualcosa di unico e irripetibili. Il contrario, ripeto, questo libro si insinua nelle crepe dei giorni tutti identici, nella quotidianità e ti stritola senza lasciarti, fino alla fine.


Per una buona recensione non so ancora cosa serva, ma sono sicura che il mio obbiettivo è quello di trasmettervi le mie emozioni che tutt'ora provo nel pensare.

Come dicevo Fern Taylor è una semplice ragazza che cerca di essere autentica, non le importa delle opinioni altrui. Lei ha tutto quello che chiunque deriderebbe: l'amore dei suoi amorevoli genitori e del suo cugino Bailey. Bailey è coraggioso, è intrepido vorrebbe essere un eroe, anche da una carrozzina. Si Bailey ha un problemino, a cui solo gli stupidi potrebbero pensare quando visualizzano Bailey e non lo spirito e la voglia di vivere che emana il ragazzo.

Bailey aveva deciso che il tatuaggio sarebbe stato sulla spalla destra, dove non potesse andare a
sfregare contro lo schienale della sedia a rotelle. Scelse le parole “La vittoria è nella battaglia”, le
stesse che aveva visto sulla panchina al cimitero dei suoi amici, le parole che aveva sentito ripetere
da suo padre innumerevoli volte, testamento della vita stessa di Bailey e tributo allo sport che amava.
Fu allora che Ambrose fece la sua richiesta, cogliendo gli altri due di sorpresa, sfilandosi la
camicia e dicendo al tatuatore cosa voleva. Non ci volle molto. Non era un disegno complesso che
richiedesse grandi capacità o sapienti commistioni di colori. Scrisse le parole che desiderava,
controllando che fossero corrette, e le consegnò all’artista. Scelse un font, le lettere vennero passate
con lo stencil sulla sua pelle, e poi, senza clamori, il tatuatore si mise all’opera.
Fern osservò affascinata i nomi degli amici caduti di Ambrose apparire sul lato sinistro del suo
petto, uno dopo l’altro. Paulie, Grant, Jesse, Beans, affiancati, in un insieme ordinato di lettere, una
fila solenne. Alla fine, li seguì con la punta di un dito, facendo attenzione a non toccare la pelle
sensibile. Ambrose rabbrividì. Il contatto con la sua mano era come un balsamo su una ferita, gradito e doloroso allo stesso tempo.

Fern è segretamente innamorata di Ambrose Young, l'eroe che tutti invidiano al liceo e che tutte le ragazze vorrebbero conquistare. Ambrose è dolce, sicuro di sé e forte.
Ambrose è il figlio del panettiere Elliott che sposò Lily incinta, che era scappata a New York con un modello italiano ma che Hannah Lake ha accolto come un figlio prediletto.

Ambrose è sempre accompagnato dai suoi amici, che lo sostengono e ammirano. Grant, Jesse, Paulie e Beans.

Vicino a Fern c'è Rita, la sua avvenente amica. Per farle un favore le scrive i bigliettini d'amore per Ambrose ma questa finzione è breve ma intensa. Ambrose e Fern si conoscono, si prendono e si abbandonano attraverso le parole, finchè non viene svelata la farsa.

Poi succede che Ambrose parte, con gli amici, e va in Iraq dove lascerà i suoi più grandi amici, la sua bellezza e la sua anima ferita.

Quando tornerà solo l'innocenza e la dolcezza di Fern che lo aveva conquistato sotto falsa identità, ma lo aveva conquistato.

«Anche se l’hai provocato un po’… in fondo».
Era un sorriso? Oh, sì che lo era! Fern sorrise a sua volta, in estasi. Le labbra di Ambrose si
sollevarono appena da un lato, per un istante solo, prima che lui riprendesse il lavoro richiudendo su se stesso l’impasto ancora una volta.
Quando sorrideva, un lato della sua bocca, quello ferito nell’esplosione, non si muoveva più di
tanto, dandogli un’espressione un po’ sghemba. Fern lo trovava tenero, ma a giudicare da quanto di
rado si concedesse di sorridere, lui non doveva pensarla come lei.

E come fare? Quando i ricordi sopraggiungono e le aspettative diventano opprimenti come fare a combattere 'una battaglia' per se stesso.
Bailey crede e ha sempre creduto in lui, lui è il suo idolo, il suo Ercole anche con il volto sfregiato.

Ambrose e Fern si attaccheranno a loro stessi, e alla voglia di vivere di Bailey. Le loro domande a cui occorre una sola risposta. Le piccole cose che li rendono unici.

Perso o solo?”, disse solo Ambrose, e Fern rispose: “Preferirei perdermi con te che essere sola
senza di te, quindi scelgo persa a una condizione”. Ambrose scrisse: “Nessuna condizione”, al che
Fern replicò: “Allora persa, perché sola mi sembra una condizione definitiva, mentre chi è perso può essere ritrovato”.
Lampioni o semafori?”. Fern: “I lampioni mi fanno sentire al sicuro”. Ambrose: “I semafori mi
rendono irrequieto”.
Nessuno o da nessuna parte?”. Fern: “Preferirei essere nessuno a casa che qualcuno da qualche
altra parte”. Ambrose: “Preferirei essere da nessuna parte. Essere nessuno quando tutti si aspettano che tu sia qualcuno alla lunga stufa”. Fern: “Come fai a saperlo? Sei mai stato nessuno?”. Ambrose: “Chiunque sia qualcuno diventa nessuno nell’istante in cui fallisce”.

Tutt'ora che leggo i pezzi per non sbagliare nomi o trascrivervi le citazioni mi emoziono e mi viene una voglia di rileggerlo.

Capite quanto è forte questo libro??

L'unico problema è la traduzione dall'inglese all'italiano e la copertina della Newton Compton che non ci incastrano niente...


INDIMENTICABILE

Sexy


La canzone che ho ascoltato è:

  • GHOSTTOWN - MADONNA

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