E'
arrivato il momento che tanto aspettavo: recensire se non IL PIÙ BELLO uno dei più bei libri letti durante quest'anno. Sto parlando dello
stand alone SEI
IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE
di Amy
Harmon,
scrittrice che personalmente adoro. Il titolo originale rende molto
di più: Making
Faces.
Siete pronti a conoscere Ambrose Young??
TITOLO: SEI
IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE, Making Faces
AUTORE: Amy
Harmon
SERIE:
SERIE:
GENERE: Romance
CASA
EDITRICE: Newton Compton Editori
DATA
USCITA: 19 febbraio 2015
PAGINE: 351
PREZZO:
4,99 € kindle // € flessibile // 8,42 € rigida
SINOSSI:
Solo
l'amore può
Dall'autrice del bestseller I cento colori del blu
Un romanzo toccante e romantico
Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere…
Ma la vita a volte prende pieghe inattese.
Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i
due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua
esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e
profondamente ferito nell’anima. Fern riuscirà ad amarlo anche se
non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà
curarlo e ridargli la fiducia in sé? Versione moderna de La
bella e la bestia,
il nuovo romanzo di Amy Harmon – dopo il grande successo di I
cento colori del blu –
ci dimostra che in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una
meravigliosa creatura e che solo l’amore può essere capace di
farle andare d’accordo. Dall'autrice del bestseller I cento colori del blu
Un romanzo toccante e romantico
Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere…
«Ho sempre avuto paura di andare all’inferno. Ma, adesso che sono qui, l’inferno non mi sembra poi tanto male.»
Hanno scritto dei libri di Amy Harmon:
«Le sue storie sono sempre emozionanti e commoventi e i suoi libri sono romanzi da non perdere.»
USA Today
«A volte capita di leggere una storia che ci travolge come un treno merci. Questo è proprio quel genere di libro.»
INFO AUTORE
Amy
Harmon
Statunitense,
è autrice di I
cento colori del blu,
che ha scalato le classifiche del «New York Times», e di altri
cinque libri, tutti dei bestseller, tra cui Sei
il mio sole anche di notte.
RECENSIONI
SPOILER
SPOILER
SPOILER
SPOILER
Se
lo incominci non riesci a smettere di leggerlo fino alla fine.
Assolutamente inaspettato. Non pensate sia un romanzetto romance
leggero perchè rimarreste deluse, questo è un romanzo dove
l'Amore non è solo quello romantico ma è l'Amore per la vita,
dove si raccontano storie di personaggi che non si arrendono agli
eventi ma che affrontano difficoltà enormi con lo spirito
necessario per entrare "in battaglia" (citazione che
capirete se lo leggerete). L'autrice ti trasporta nel cuore dei
suoi protagonisti e ti fa attraversare il mondo di superficie,
quello delle apparenze, per introdurti nella Vita Vera, quella dove
l'importante è quello che si è veramente, non l'involucro.
Davvero profondo e molto educativo, lo farò leggere alle mie
ragazzine. E' auto conclusivo e si meriterebbe forse più di 5
stelline!!! Molto valida anche la traduzione.
Insomma DA NON PERDERE !
Insomma DA NON PERDERE !
SPOILER
SPOILER
SPOILER
SPOILER
E’
un romanzo carino, diverso dal solito, che tocca temi forti e
attuali. Delicata la storia d’amore tra la dolce e premurosa Fern
e Ambrose, il gigante buono che lascia il suo bell’aspetto - ma
soprattutto l’anima - in Iraq, dove perde gli amici d’infanzia
più cari. Straordinario il personaggio di Bailey che affronta con
determinazione la grave disabilità che lo costringe sulla sedia a
rotelle e che insegna a chi legge come sorridere della morte e come
essere eroi anche solo affrontando la vita quotidiana.
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Come
avrete potuto capire dalle recensioni postate credo vi siate fatte
un'idea.
Beh
la mia è totalmente diversa.
Io
sono sicura di aver amato questo romanzo per molto tempo anche dopo
aver chiuso le pagine. Anzi, tutt'ora vive in me.
Ambrose
e Fern sono personaggi indimenticabili e se non sono i loro nomi sono
le loro storie che si intrecciano, si fondono insieme per creare un
forte e duraturo legame. L'amore. Il Vero Amore, l'amore per la vita.
Non la vita facile che ci descrivono gli altri Romance in cui qualche
gesto estremo risana le ferite. No, Amy Harmon, simile a Colleen
Hoover, ti catapulta nel mondo dei protagonisti.
«Fern,
cos’è questo?», sussurrò, mostrandole la poesia.
Lei
la guardò nervosa, a disagio, sul viso un’espressione agitata.
«L’ho
scritta io. Tanto tempo fa».
«Quando?»
«Dopo
il ballo. Ricordi quella sera? Ero lì con Bailey. Ha chiesto a tutti
voi di ballare con me. È
stato
uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita, ma l’aveva fatto
armato delle migliori
intenzioni».
Un sorriso incerto le incurvò gli angoli della bocca.
Ambrose
se ne ricordava. Fern era molto carina – quasi bellissima – e lui
si era sentito confuso.
Non
l’aveva invitata a ballare. Si era rifiutato di farlo. Quando
Bailey glielo aveva chiesto, aveva
girato
i tacchi ed era andato via.
«Ti
ho ferita, vero?».
Lei
scrollò le spalle magre e sorrise, ma era un’espressione troppo
incerta, e aveva gli occhi
lucidi.
Erano passati più di tre anni, eppure era evidente che il ricordo la
facesse soffrire.
«Ti
ho ferita», ripeté, la voce rotta dal rimorso e dal pentimento.
Lei
gli accarezzò la guancia coperta di cicatrici. «È solo che non mi
vedevi, tutto qui».
«Ero
così cieco, allora». Le scostò un ricciolo che si era attaccato
alla fronte.
«A
dire il vero… è adesso che sei cieco», scherzò piano lei,
cercando di allentare la tensione con
una
battuta. «Forse è per questo che ora ti piaccio».
Aveva
ragione. Era cieco, almeno in parte, ma nonostante questo, e forse
proprio per questo,
vedeva
le cose con più chiarezza che mai.
La
ricerca del posto nel mondo, il proprio posto, conquistato con fatica
e duro lavoro, con il sudore che imperla il viso.
Il
posto di Ambrose, come di Fern e come di Bailey.
Non
è un romance banale e superficiale. Anzi, mi scuso per le
ripetizioni ma le parole a volte non sono sufficienti per descrivere
qualcosa di unico e irripetibili. Il contrario, ripeto, questo libro
si insinua nelle crepe dei giorni tutti identici, nella quotidianità
e ti stritola senza lasciarti, fino alla fine.
Per
una buona recensione non so ancora cosa serva, ma sono sicura che il
mio obbiettivo è quello di trasmettervi le mie emozioni che tutt'ora
provo nel pensare.
Come
dicevo Fern Taylor è una semplice ragazza che cerca di essere
autentica, non le importa delle opinioni altrui. Lei ha tutto quello
che chiunque deriderebbe: l'amore dei suoi amorevoli genitori e del
suo cugino Bailey. Bailey è coraggioso, è intrepido vorrebbe essere
un eroe, anche da una carrozzina. Si Bailey ha un problemino, a cui
solo gli stupidi potrebbero pensare quando visualizzano Bailey e non
lo spirito e la voglia di vivere che emana il ragazzo.
Bailey
aveva deciso che il tatuaggio sarebbe stato sulla spalla destra, dove
non potesse andare a
sfregare
contro lo schienale della sedia a rotelle. Scelse le parole “La
vittoria è nella battaglia”, le
stesse
che aveva visto sulla panchina al cimitero dei suoi amici, le parole
che aveva sentito ripetere
da
suo padre innumerevoli volte, testamento della vita stessa di Bailey
e tributo allo sport che amava.
Fu
allora che Ambrose fece la sua richiesta, cogliendo gli altri due di
sorpresa, sfilandosi la
camicia
e dicendo al tatuatore cosa voleva. Non ci volle molto. Non era un
disegno complesso che
richiedesse
grandi capacità o sapienti commistioni di colori. Scrisse le parole
che desiderava,
controllando
che fossero corrette, e le consegnò all’artista. Scelse un font,
le lettere vennero passate
con
lo stencil sulla sua pelle, e poi, senza clamori, il tatuatore si
mise all’opera.
Fern
osservò affascinata i nomi degli amici caduti di Ambrose apparire
sul lato sinistro del suo
petto,
uno dopo l’altro. Paulie, Grant, Jesse, Beans, affiancati, in un
insieme ordinato di lettere, una
fila
solenne. Alla fine, li seguì con la punta di un dito, facendo
attenzione a non toccare la pelle
sensibile.
Ambrose rabbrividì. Il contatto con la sua mano era come un balsamo
su una ferita, gradito e doloroso allo stesso tempo.
Fern
è segretamente innamorata di Ambrose Young, l'eroe che tutti
invidiano al liceo e che tutte le ragazze vorrebbero conquistare.
Ambrose è dolce, sicuro di sé e forte.
Ambrose
è il figlio del panettiere Elliott che sposò Lily incinta, che era
scappata a New York con un modello italiano ma che Hannah Lake ha
accolto come un figlio prediletto.
Ambrose
è sempre accompagnato dai suoi amici, che lo sostengono e ammirano.
Grant, Jesse, Paulie e Beans.
Vicino
a Fern c'è Rita, la sua avvenente amica. Per farle un favore le
scrive i bigliettini d'amore per Ambrose ma questa finzione è breve
ma intensa. Ambrose e Fern si conoscono, si prendono e si abbandonano
attraverso le parole, finchè non viene svelata la farsa.
Poi
succede che Ambrose parte, con gli amici, e va in Iraq dove lascerà
i suoi più grandi amici, la sua bellezza e la sua anima ferita.
Quando
tornerà solo l'innocenza e la dolcezza di Fern che lo aveva
conquistato sotto falsa identità, ma lo aveva conquistato.
«Anche
se l’hai provocato un po’… in fondo».
Era
un sorriso? Oh, sì che lo era! Fern sorrise a sua volta, in estasi.
Le labbra di Ambrose si
sollevarono
appena da un lato, per un istante solo, prima che lui riprendesse il
lavoro richiudendo su se stesso l’impasto ancora una volta.
Quando
sorrideva, un lato della sua bocca, quello ferito nell’esplosione,
non si muoveva più di
tanto,
dandogli un’espressione un po’ sghemba. Fern lo trovava tenero,
ma a giudicare da quanto di
rado
si concedesse di sorridere, lui non doveva pensarla come lei.
E
come fare? Quando i ricordi sopraggiungono e le aspettative diventano
opprimenti come fare a combattere 'una battaglia' per se stesso.
Bailey
crede e ha sempre creduto in lui, lui è il suo idolo, il suo Ercole
anche con il volto sfregiato.
Ambrose
e Fern si attaccheranno a loro stessi, e alla voglia di vivere di
Bailey. Le loro domande a cui occorre una sola risposta. Le piccole
cose che li rendono unici.
“Perso
o solo?”, disse solo Ambrose, e Fern rispose: “Preferirei
perdermi con te che essere sola
senza
di te, quindi scelgo persa a una condizione”. Ambrose scrisse:
“Nessuna condizione”, al che
Fern
replicò: “Allora persa, perché sola mi sembra una condizione
definitiva, mentre chi è perso può essere ritrovato”.
“Lampioni
o semafori?”. Fern: “I lampioni mi fanno sentire al sicuro”.
Ambrose: “I semafori mi
rendono
irrequieto”.
“Nessuno
o da nessuna parte?”. Fern: “Preferirei essere nessuno a casa che
qualcuno da qualche
altra
parte”. Ambrose: “Preferirei essere da nessuna parte. Essere
nessuno quando tutti si aspettano che tu sia qualcuno alla lunga
stufa”. Fern: “Come fai a saperlo? Sei mai stato nessuno?”.
Ambrose: “Chiunque sia qualcuno diventa nessuno nell’istante in
cui fallisce”.
Tutt'ora
che leggo i pezzi per non sbagliare nomi o trascrivervi le citazioni
mi emoziono e mi viene una voglia di rileggerlo.
Capite
quanto è forte questo libro??
L'unico
problema è la traduzione dall'inglese all'italiano e la copertina
della Newton Compton che non ci incastrano niente...
INDIMENTICABILE |
Sexy |
La canzone che ho ascoltato è:
- GHOSTTOWN - MADONNA
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