giovedì 26 novembre 2015

THURSDAY... OF WORDS. War by Vidhya Meoni




“Buongiorno tesoro, dormito bene?”, chiese Jane al piccoletto di sei anni che entrò in cucina tutto assonnato.
“Ciao mamma. Sì, anche se ha fatto molto freddo” rispose lui sbadigliando.
“Lo so amore mio. L'importante è non pensarci troppo a lungo altrimenti il freddo ti farà prigioniero per sempre”. Il piccolo bilocale non aveva impianto di riscaldamento, l'unica fonte di calore era la stufetta a legna con cui Jane cucinava ma non era in grado di riscaldare l'intero ambiente.

Mike iniziò a bere lentamente il latte nella tazza, aveva già inghiottito i due biscotti.
“Mamma perché esiste la guerra?” chiese innocentemente.
Stranamente Jane veniva presa in contro piede, ma le domande di suo figlio la spiazzavano spesso e per trovare una risposta sufficiente a non farlo deprimere ne escogitava mille. Ma la guerra era un argomento spinoso e di certo non poteva mentire.
“Beh, la guerra tesoro è una battaglia molto cruenta tra persone che si litigano una cosa, ma chi la combatte è solo una pedina di un progetto molto più grande, deciso dai potenti”
“Che significa cruenta?”, aveva ragione, a sei anni neppure lei avrebbe potuto interpretare una parola così forte e carica di significato.
“Cruenta vuole dire molto molto violenta amore, dove si perdono per strada i sentimenti e le sensazioni che ci vengono donati quando uno nasce... Si è violenti quando viene smarrita la propria anima”
“Ma non potrebbero fare pace e decidere di fare a metà della cosa?”
“Eh se fosse così tesoro tante cose sarebbero diverse. Ma Mike ricorda le mie parole, dobbiamo avere speranza. Speranza che l'amore possa sconfiggere una volta per tutte la violenza, la guerra, la rabbia. Mike abbi speranza, speranza che un giorno con il tuo cuore puro potrai andare oltre questa nebbia di individualismo e sete di potere. Promettilo, amore”
“Lo prometto mamma, ma posso portare con me Nihall? In fondo noi abbiamo fatto pace e adesso l'altalena ce la dividiamo e siamo amici”
“Certo, piccolo. Adesso su, a cambiarsi che faremo tardi!”.
Jane sorrideva mentre il figlio lasciava la stanza. Identico al padre, quel padre che non lo avrebbe mai conosciuto e tenuto sulle spalle, perchè i suoi sogni erano stati stroncati da una mina a soli 25 anni mentre lottava le guerre dei codardi. Non c'era giorno che non pensasse a Ricky, lo vedeva ovunque, negli occhi del figlio nello sguardo perso e concentrato e nell'amore che gli trasmetteva. Jane avrebbe fatto il possibile affinché Mike imparasse l'arte dell'amore, del rispetto, della compassione e della solidarietà, unici requisiti fondamentali in questo mondo di corrotti.



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